Seminario di Padova: per una nuova cittadinanza ecologica

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Il primo seminario in preparazione del Forum nazionale di Etica civile si è svolto a Padova sabato 8 ottobre e ha affrontato il tema economia, ambiente ed impegno civile nella prospettiva di una nuova cittadinanza ecologica. Di seguito si propone una breve sintesi – certamente non esaustivia della ricchezza dei contributi presentati nel corso della giornata – dalla quale si è cercato di far emergere idee, spunti, indicazioni in vista della preparazione del documento per una rinnovata etica civile.

  1. Il primo dato da cui partire è rappresentato dalla centralità che la questione ambientale ha assunto in questo nostro tempo.
    • Zamagni nel suo intervento ha ricordato che la questione ecologica rappresenta una delle tre grandi emergenze del nostro tempo (le altre due sono la pace e le migrazioni).
    • Anche Osti ha richiamato l’importanza della questione ambientale data dalle dimensione del problema (globale e locale), dagli impatti (sociali, ambientali, economici) e dalla complessità delle soluzioni che devono essere messe in campo per affrontarla.
  1. Un secondo ambito riguarda la definizione del rapporto e delle possibili convergenze tra l’etica civile e l’etica ambientale.
    • Per Zamagni il superamento della crisi socio-ambientale rinvia ad una rinnovata prospettiva etica che vada oltre l’utilitarismo e il neo contrattualismo. Temi come il concetto di virtù, il bene comune, il superamento dell’individualismo vanno ripensati alla luce delle mutate conoscenze e condizioni della realtà in cui viviamo.
    • La centralità del discorso etico è indicata anche da Corvo che ha richiamato l’esigenza di una nuova narrazione morale in grado di rifondare il dibattito pubblico come presupposto per ridefinire la concezione della ricchezza, l’applicazione della democrazia economica, la lotta alle disuguaglianze (quali politiche sociali e di welfare), il ruolo della scienza e delle nuove tecnologie.
    • Secondo Osti la ricerca di soluzioni positive alle problematiche ambientali possono generare processi volti a ritessere i legami di convivenza nella città/territorio, in quanto richiedono percorsi condivisi che legittimano e favoriscono il riconoscimento tra i soggetti coinvolti.
    • Una positiva convergenza tra etica civile e etica ambientale è data anche dall’importanza dell’azione personale, attraverso l’adozione di pratiche e stili di vita più rispettosi dell’ambiente e delle persone (Corvo).
  1. Un terzo ambito tematico ha a che fare con la questione della presa delle decisioni e con la partecipazione pubblica dato che i cambiamenti richiesti necessitano di prendere decisioni difficili e complesse che toccano interessi consolidati.
    • È stato sottolineato come nella ricerca di un più equilibrato e sostenibile rapporto con i beni comuni ambientali (protezione e valorizzazione) è necessario che lo stato metta in campo una governance più avanzata citando la figura del civil servant cioè di istituzioni poste realmente al servizio del cittadino/comunità (Pettenella).
    • La centralità del ruolo delle istituzioni pubbliche nell’attuazione di politiche ambientali innovative è stata indicata anche da Osti che ha sottolineato come la stessa etica civile sia fortemente intrecciata con lo stato, “essa non attinge ad un primordiale assetto di perfetta autoregolazione dei gruppi; un’autorità costituita ad essi esterna è presente fin dall’inizio della convivenza civile”.
    • Relativamente alla partecipazione pubblica di grande interesse la tesi di Lewanski sull’importanza della partecipazione deliberativa, non solo in materia ambientale, in risposta alla crisi delle istituzioni democratiche-rappresentative. La partecipazione deliberativa come modalità in grado di rigenerare etica pubblica in quanto consente di coinvolgere i cittadini favorendo l’assunzione di decisioni più ragionevoli e informate, e dunque più legittime, efficaci, stabili, consensuali, trasparenti ed eque.
  1. Un quarto aspetto fa riferimento alle numerose esperienze e buone pratiche che, nel corso della giornata, hanno evidenziato come la ricerca di un diverso e più equilibrato rapporto tra economia e ambiente stia stimolando e attivando percorsi innovativi in molti settori della società. Un valore aggiunto è rappresentato da quelle realtà/iniziative in grado di coniugare assieme valenza educativa e culturale, impegno e attenzione al territorio con nuovo valore economico, partecipazione attiva e responsabile, sviluppo di relazioni di fiducia e di solidarietà, messa in rete e collaborazione con istituzioni e imprese locali.
    • Le iniziative di reti nazionali come quelle di Next – Nuova economia per tutti che promuove l’idea del “voto con il portafoglio” ad indicare il potere e la responsabilità in mano ai consumatori che con le loro scelte di consumo possono non solo premiare le aziende che hanno fatto scelte virtuose nella direzione della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale, ma anche contribuire alla costruzione di un modello economico più rispettoso del creato e di uno sviluppo umano integrale.
    • In questa stessa direzione guardano le esperienze della Rete dell’Economia Solidale – RES e dei circoli Wigwam che mettono al centro il ruolo delle comunità, luoghi aperti e inclusivi dove le attività economiche hanno una funzione di servizio e di supporto allo sviluppo di relazioni fiduciarie e solidaristiche fra i cittadini.
    • L’esperienza di Banca etica intesa come impresa civile nella affermazione di una nuova economia, civile e sostenibile.
    • L’importanza della certificazione ambientale e sociale (FSC – Gestione Forestale Responsabile, biologico, libera terra, …) che rappresenta uno strumento essenziale per garantire certezza e trasparenza dei processi produttivi e dei prodotti green a tutela tanto delle aziende quanto dei consumatori.
    • Le numerose esperienze legate alla agricoltura (civica, sociale, urbana, contro le mafie, …) che perseguono la creazione e il consolidamento di una filiera economica virtuosa, improntata a valori quali l’inclusione, il riciclo dei materiali, la sostenibilità economica, la cura dell’ambiente, la promozione di prodotti sani e a km zero.

Volendo sintetizzare i contenuti del seminario, si può affermare che nel tempo dell’antropocene, una società per essere civile deve essere sostenibile e che la sostenibilità rappresenta una grande opportunità per costruire percorsi e modalità di rigenerazione sociale, economica, ambientale e culturale che contribuiscono a ri-tessere le ragioni della convivenza.

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