
Con l’introduzione di padre Gianni Notari dell’ Istituto di Formazione Politica “Pedro Arrupe” e i saluti del sindaco Roberto Lagalla e di monsignor Corrado Lorefice Vescovo si sono aperti i lavori del Forum.
Promuovere un confronto costruttivo per generare azioni sociali e politiche concrete in risposta ai bisogni del Paese. E’ questo l’obiettivo dei temi che saranno al centro del IV Forum Nazionale di Etica Civile a Palermo.
“Etica civile significa provare a ritessere – afferma Simone Morandini, coordinatore del Forum di Etica Civile – quelle relazioni che stanno al cuore della convivenza delle nostre città. Le città, intese sia nella loro concretezza locale che in quella più ampia del nostro Paese e ancora più grande del Mediterraneo e del globo terrestre. Riflettere sulla città in un contesto di dialogo significa riconoscere che c’è bisogno della convergenza di molte voci per una città come luogo plurale, luogo di incontro tra le diversità per la costruzione del bene comune. La città nasce solo da un dialogo costante tra coloro che operano con poteri decisionali e coloro che la abitano, vivendola nel quotidiano. Una parte molto significativa sarà pure lo spazio dedicato alla voce dei giovani che ci stimolano a guardare il presente con gli occhi del futuro”.
“Palermo richiama l’orizzonte mediterraneo come scenario di pace; uno spazio denso di parole di pace anche se, purtroppo oggi, scenario di violenza, tra Europa, Africa e Medio Oriente – afferma p. Gianni Notari, presidente dell’Istituto Pedro Arrupe -. Abbiamo scelto quattro temi su cui partiranno i tavoli di dialogo perchè desideriamo avviare un confronto costruttivo e partecipativo. Tra i temi, abbiamo la dimensione ecologica intesa non soltanto come ricerca di pace tra gli uomini ma anche con la terra. C’è, inoltre, uno spazio dedicato alla politica affinché questa possa essere concretamente al servizio delle persone e dei loro bisogni lontano da logiche autoreferenziali. Il Mediterraneo si pone come nuova variabile geopolitica che, oggi, sta vivendo una profonda trasformazione. Il nostro impegno è, allora, quello di favorire una società generativa che, lontano da individualismi e interessi di parte, ha a cuore la crescita di prospettive future per i giovani. C’è bisogno di confrontarsi e collegarsi per sognare un territorio e un Paese che sia ben altro rispetto alle linee di tendenza che si stanno affermando”.