Città di cittadini

Attraversare le città e lasciarsi attraversare con coraggio ed umiltà dai contesti nei quali viviamo, “mettere i piedi nel fango e le mani nella carne” dell’umanità ferita significa ascoltare il grido della terra e dei poveri delle nostre città che esige giustizia sociale e politiche umane, una responsabilità del cambiamento attraverso il metodo della ricerca-azione partecipata che coinvolga i cittadini in una riflessione creativa, nello studio e analisi dei bisogni, delle risorse e dei desideri del territorio, nel riconoscimento e valorizzazione delle buone pratiche, nella capacità di saper tradurre l’inquietudine etica per il bene di tutti in politiche pubbliche. Si tratta di promuovere città come “comunità della cura reciproca e dell’incontro tra diversità” attraverso politiche ibride, intergenerazionali e interculturali che nascano da un dialogo aperto e critico “dal basso e da dentro” i territori, dalle tante agorà cittadine, da quei luoghi pubblici dove si sognano insieme nuove forme di convivenza e dove si stanno sperimentando semi di speranza in azioni trasformative e concrete di cittadinanza attiva e creativa per ridare senso e fiducia alla democrazia nella convinzione che “non si può essere felici da soli”.

Anna Staropoli (Istituto di formazione politica Pedro Arrupe)

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